Pubblichiamo anche uno dei testi letti allo slam dalla seconda classificata, Mara Seveglievich.
.
.
LE RAGIONI DEL CUORE
.
.
Le ragioni del cuore rosso cinabro glossy
sulle briciole del pane
secco dei miei capelli salepepe
si affollano come pettirossi,
ma scambiano il cuore
con la mente, becchettano e strappano
a sangue, a croste di pelle secca i fili
luccicanti della ragione.
.
I palpiti della mente, le pulsazioni
blu ciano squassano il muscolo sbagliato,
che sobbalza e strilla emozioni
e imploso si contrae lasciando un rivolo di sangue
glauco, slavato e spento e spanto sul piatto
d’argento che regge la testa del Battista,
il tavolo anatomico apparecchiato e sparecchiato della
casa/morgue.
.
Il corpo comprime l’affanno e ammaestra
la ridda delle sinapsi
tremulo incedendo nella carne stanca, nella febbre rapsodica delle mani
che non sanno più scrivere,
solo lasciare tracce di senso incerte su fogli nudi. Incolpevoli.
Ma va, crolla e tracolla, s’incaglia e risolleva spavaldo e protervo
anno dopo anno,
tailleur dopo tailleur,
trucco dopo trucco,
tacco dopo tacco,
nella danza elegante della guerra, di attacco e di trincea,
di accordi bizantini sottobanco.
.
Così come in tutte le guerre,
quando naufraghi, reduci, profughi, esuli e relitti
trovano pace in fondo nella luna della sera
semibuia e fresca e garantita d’argento per l’eternità (pratico il dubbio),
nel vuoto che c’invade finalmente
e niente esiste più se non lo sbaffo nei
cuori rosa mat
(da ripassare ogni tanto, meglio tenere in borsetta o nella tasca
interna della giacca – sul cuore – un rossetto)
degli altri, i viaggiatori della vita.
.
.
2 giugno 2012