Dopo gli appuntamenti Armando nel cerchio di piombo all’Officina di Vicenza e Un altro Veneto a Villa Cordellina Lombardi, venerdì 13 giugno alle 21 il Castello di Romeo o della Villa di Montecchio Maggiore ospiterà il terzo e ultimo incontro di poesia della rassegna “Un castello, una villa, un’officina”, patrocinata dalla Provincia di Vicenza e dal Comune di Montecchio Maggiore per la cura di Stefano Strazzabosco.
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Al Castello di Romeo saranno presenti i poeti Luigi Bressan e Luciano Caniato, che leggeranno loro testi sul tema della casa. La casa è la terra d’origine, il nido famigliare, lo spazio degli affetti; ma una casa può essere anche la lingua materna, in questo caso il dialetto in cui si scrive. Entrambi i poeti, infatti, sono nativi di zone diverse rispetto a quelle di residenza: Bressan è della provincia di Padova ma vive a Codroipo (UD), Luciano Caniato è nato nel rodigino ma risiede a Conegliano. Per loro, dunque, la casa è anche memoria di terre, persone e parlate rimaste indietro negli anni, che possono rivivere grazie alla poesia.
Ospite d’eccezione della serata sarà il violinista e violista Michele Sguotti, cui sono affidati gli interventi musicali.
Per l’occasione, al termine della lettura sarà possibile visitare gratuitamente le parti restaurate del castello.
In caso di pioggia, invece, l’incontro si terrà nella chiesa parrocchiale di Sovizzo Colle.
L’ingresso è libero.
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LUIGI BRESSAN è nato ad Agna (Pd) nel 1941 e vive a Codroipo (Ud), dove ha insegnato Materie letterarie e Latino nel Liceo scientifico. Ha pubblicato alcune opere di poesia nel dialetto del suo paese d’origine: El canto del tilio (Campanotto, 1986 – Premio S.Vito al Tagliamento); El zharvelo e le mosche (Boetti & C., 1990; pref. di Giovanni Tesio); Che‘fa la vita fadiga (Edizioni del Leone, 1992); Maraeja (Grafiche Campioli, 1992); Data (Biblioteca Cominiana, 1994; pref. Di Luciana Borsetto); Vose par S. (Collana “La barca di Babele”, 2000; pref. di Franco Loi – Premio Lanciano). In italiano è autore della raccolta Quando sarà stato l’addio? (Il Ponte del Sale, 2007).
E’ presente in varie antologie, tra cui Nuovi Poeti Italiani, a cura di Franco Loi, Einaudi, Torino, 2004. Ha fatto parte della redazione della rivista di letterature dialettali “Diverse Lingue” e ha diretto la collana di poesia “La Barca di Babele” per il Circolo culturale di Meduno, in Friuli.
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LUCIANO CANIATO è nato a Pontecchio Polesine (Rovigo) nel 1946 e vive a Conegliano. Ha insegnato Materie Letterarie nella scuola pubblica e ha collaborato a molti periodici scrivendo perlopiù di storia e di letteratura. Tra le sue raccolte poetiche, ricordiamo E maledetto il frutto (Bertani, 1980); La siora nostra morte corporale (Campanotto, 1992; Premio San Vito al Tagliamento); 1998. Ictus; Via ‘zo, (poemetti in dialetto; in In forma di parole, a cura di Gianni Scalia, 1998); Medaiún et alia(Marsilio, 2002); Maliborghi (Il Ponte del Sale, 2010). Presente in numerose antologie, Caniato è anche autore di testi teatrali, soprattutto per le scuole,e curatore di mostre documentarie e fotografiche.
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