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Posts Tagged ‘martina pittarello’

Il posto in sala Lampertico per la proiezione del docu-film Tracce di Rocco di Marina Resta (Italia, 2023, 16’), prevista per mercoledì 6 dicembre alle 20.30 presso il cinema Odeon di Vicenza, è prenotabile scrivendo a workingtitlefilmfestival@gmail.com.

Chi si sarà prenotato e si presenterà all’ingresso almeno 10 minuti prima dell’evento avrà la priorità nell’accesso alla sala.

Ricordiamo che i posti disponibili sono 49 e che la proiezione e le letture di Martina Pittarello e di Stefano Strazzabosco dalle poesie di Rocco Scotellaro sono a ingresso gratuito.

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Tante persone alla proiezione di Le mie poesie non cambieranno il mondo, il docu-film di Annalena Benini e Francesco Piccolo dedicato a Patrizia Cavalli: tante che la saletta Lampertico del cinema Odeon (49 posti) non ha potuto contenerle tutte, con nostro grande rammarico. Pare, però, che presto ci sarà almeno un’altra proiezione… nel caso ne daremo conto, e chiariremo anche in che modo sarà possibile prenotare il proprio posto per la proiezione del film su Rocco Scotellaro.

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Il secondo appuntamento della micro-rassegna vedere poesia, in collaborazione con la Casa di Cultura Popolare, il Working Title Film Festival e il Cinema Odeon di Vicenza, è mercoledì 6 dicembre alle 20.30, nel centenario della nascita del poeta Rocco Scotellaro. Per celebrare questo anniversario, Marina Resta presenta il suo docu-film Tracce di rocco (Italia, 2023, 16’), mentre Martina Pittarello e Stefano Strazzabosco leggono una scelta di poesie del grande autore lucano, scomparso a trent’anni nel 1953. 

L’ingresso è libero.

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Sul docu-film: sviluppato nell’ambito del Premio Zavattini 2018/2019 e prodotto da Marina Resta per Working Title Film Festival, in collaborazione con Fondazione Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Istituto Luce, Tracce di Rocco è un cortometraggio della durata di 16 minuti che accosta materiali audiovisivi eterogenei – d’archivio e girati ad hoc con stile osservativo – generando cortocircuiti tra passato e presente. Un viaggio attraverso la Basilicata del passato e del presente, alla ricerca delle tracce iconografiche e metaforiche di Rocco Scotellaro.
Per saperne di più: https://www.workingtitlefilmfestival.it/2023/04/19/100-anni-di-scotellaro-il-film-tracce-di-rocco-di-marina-resta-in-anteprima-a-matera/.

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Qualcuno mi ha detto

che certo le mie poesie

non cambieranno il mondo.

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Io rispondo che certo sì

le mie poesie

non cambieranno il mondo.

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(Patrizia Cavalli, Le mie poesie non cambieranno il mondo, Einaudi, Torino 1974)

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La micro-rassegna vedere poesia propone due appuntamenti in cui cinema e poesia si incontrano, felicemente.

Il primo è martedì 21 novembre 2023 alle 20.30: nella Saletta Lampertico del cinema Odeon di Vicenza si proietta il film Le mie poesie non cambieranno il mondo, di Annalena Benini e Francesco Piccolo (Italia, 2023, 77′ – https://www.fandango.it/film/le-mie-poesie-non-cambieranno-il-mondo/).

Il documentario è una sorta di ritratto in pantofole di Patrizia Cavalli, la poetessa scomparsa nel giugno dell’anno scorso dopo una lunga malattia.

Il titolo riprende quello della sua prima raccolta, pubblicata nel 1974 grazie all’interessamento di Elsa Morante.

Ingresso con biglietto, fino all’esaurimento dei posti disponibili.

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Il secondo appuntamento è mercoledì 6 dicembre alle 20.30, per i 100 anni dalla nascita del poeta Rocco Scotellaro. Per celebrare questo anniversario, Marina Resta presenta il suo docu-film Tracce di rocco (Italia, 2023, 16’ – https://www.workingtitlefilmfestival.it/2023/04/19/100-anni-di-scotellaro-il-film-tracce-di-rocco-di-marina-resta-in-anteprima-a-matera/), mentre Martina Pittarello e Stefano Strazzabosco leggono una scelta di poesie del grande autore lucano, scomparso a trent’anni nel 1953. 

L’ingresso per questo secondo incontro è libero.

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Martedì 21 novembre, alle 20.30, presso la Saletta Lampertico del Cinema Odeon, a Vicenza, proiettiamo il film Le mie poesie non cambieranno il mondo, di Annalena Benni e Francesco Piccolo (Italia, 2023, ’77).

Ingresso con biglietto fino all’esaurimento dei posti disponibili.

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Anticipiamo che la minimissima rassegna Vedere poesia propone anche un secondo appuntamento per ricordare la figura del poeta Rocco Scotellaro, a cent’anni dalla nascita. Seguiranno aggiornamenti…

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Domani, lunedì 13 novembre alle 20.45, presso gli spazi di Porto Burci, a Vicenza, Chiara Zamboni (Università di Verona) presenta la figura della poetessa, traduttrice e pensatrice Cristina Campo, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

Saranno presentati anche gli atti del congresso che si è tenuto l’anno scorso, a cura della stessa Zamboni, mentre Martina Pittarello e Stefano Strazzabosco leggeranno una selezione delle sue poesie. Eccone un’altra:

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Sindbad

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L’aria di giorno in giorno si addensa intorno a te

di giorno in giorno consuma le mie palpebre.

L’universo s’è coperto il viso

ombre mi dicono: è inverno.

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Tu nel vergine spazio dove si cullano

isole negligenti, io nel terrore

dei lillà, in una vampa di tortore,

sulla mite, domestica strada della follia.

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Si stivano canapa, olive

mercati e anni… Io non chino le ciglia.

Mezzanotte verrà, il primo grido

del silenzio, il lunghissimo ricadere

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del fagiano tra le sue ali.

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Lunedì 13 novembre alle 20.45, presso gli spazi di Porto Burci, a Vicenza, la filosofa Chiara Zamboni (Università di Verona) presenterà la figura della poetessa, traduttrice e pensatrice Cristina Campo, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

Per festeggiare la Campo verranno presentati gli atti del congresso che si è tenuto l’anno scorso, a cura della stessa Chiara Zamboni e con scritti di Wanda Tommasi, Francesco Nasti, Monica Farnetti, Laura Boella, Sneyanka Mihaylova, Antonietta Potente, Vittoria Ferri, Andrea di Serego Alighieri, Chiara Zamboni; inoltre, Martina Pittarello e Stefano Strazzabosco leggeranno una selezione delle sue poesie (da La Tigre Assenza). Eccone una:

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Amore, oggi il tuo nome

al mio labbro è sfuggito

come al piede l’ultimo gradino…

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Ora è sparsa l’acqua della vita

e tutta la lunga scala

è da ricominciare.

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T’ho barattato, amore, con parole.

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Buio miele che odori

dentro diafani vasi

sotto mille e seicento anni di lava –

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ti riconoscerò dall’immortale

silenzio.

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Cristina Campo (pseudonimo di Vittoria Guerrini) nasce a Bologna nel 1923. Figlia di un musicista, viene segnata per tutta la sua vita da una malformazione cardiaca che rende la sua salute sempre malferma e le impedisce di seguire un regolare corso di studi. Trasferitasi a Firenze con la famiglia, Cristina frequenta gli ambienti letterari della città, dove conosce intellettuali del calibro di Mario Luzi, Gabriella Bemporad, Margherita Pieracci Harwell (che sarà poi la curatrice di molte sue opere postume), Gianfranco Draghi (che la introdurrà al pensiero di Simone Weil) e Leone Traverso. Trascorre una vita molto ritirata, e nella stesura dei suoi scritti si mantiene sempre indifferente agli apprezzamenti, ai riconoscimenti e alle esigenze del mercato letterario. All’attività di poetessa e scrittrice affianca presto quella di traduttrice dall’inglese: fra gli autori da lei tradotti ci sono Katherine Mansfield, Virginia Woolf, John Donne, William Carlos Williams e Simone Weil. Negli ultimi anni della sua vita vive un’esistenza ancor più appartata e si dedica all’approfondimento delle tematiche del sacro e della spiritualità: diviene una cattolica fervente e rigorosamente ortodossa, tanto da opporsi alle riforme del Concilio Vaticano II. Il suo stile poetico, ancor oggi particolarissimo, è tutto proteso a far coincidere la parola con il suo significato più profondo, rifuggendo da tutto ciò che appare scontato o superfluo. Tra le sue opere ricordiamo le raccolte poetiche Diario bizantino e altre poesie (1977) e La tigre assenza (postuma, 1991), oltre ad una ricca produzione di prefazioni, traduzioni, saggi e lettere. Muore a Roma nel 1977.

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…di ritrovarsi tra amici, dopo tanti anni… ecco qualche immagine dell’incontro di ieri con Fabio Pusterla, Massimo Natale e Chiara Spadaro, a Palazzo Cordellina.

In appendice una seconda serie di foto, di Luigi Bianco – che ringraziamo -, sulla presentazione del libro Suonano campanelli di Luis Vidales; e la bella recensione di Fabio Giaretta su Tremalume e Da qualche parte nello spazio di Fabio Pusterla (Il Giornale di Vicenza, 30.XI.2022).

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Ieri sera all’Officina / ExOfficina sono risuonati i campanelli di Luis Vidales e le urla di sgomento dei terrestri attaccati dagli alieni space invaders… nonostante questo, anche grazie alle straordinarie difese approntate da Enrico Mitrovich e Giovanni Turria, le molte persone intervenute sono potute tornare a casa miracolosamente incolumi.

Documentiamo qualche momento della performance e della lettura, con l’attrice Martina Pittarello, nelle foto scattate da Chiara e Francesco Spadaro (prima e terza galleria).

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Comunicato stampa
Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi

Da ExOfficina mercoledì 23 novembre l’anteprima nazionale di Suonano campanelli di Luis Vidales, con gli attacchi alieni di Enrico Mitrovich

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Vicenza. Prosegue la rassegna di incontri con poeti a Vicenza Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi (un verso di Patrizia Cavalli da Vita meravigliosa, Einaudi, 2021), curata da Chiara Spadaro e da Stefano Strazzabosco, con una terza tappa mercoledì 23 novembre, nello spazio di ExOfficina, in contra’ Carpagnon 17.


Alle 18.30 sarà presentata la prima traduzione italiana di Suenan timbres, la prima raccolta del poeta colombiano Luis Vidales (1904-1990), pubblicata nel 1926, elogiata da Jorge Luis Borges e da Vicente Huidobro, e odiata da quasi tutti gli altri letterati coevi, in cui il suo pensiero poetico immagina mondi alternativi e sovverte gli esistenti con clownesca libertà.

L’edizione bilingue, in spagnolo e italiano, curata da Stefano Strazzabosco per la casa editrice La Vencedora (https://lavencedorablog.wordpress.com/le-novita/), sarà disponibile per chi fosse interessato.

Ogni copia del libro contiene uno dei 150 attacchi alieni dell’artista Enrico Mitrovich: opere originali, cartoline, viaggiate e no, cui sono stati applicati stickers degli Space Invaders.

L’artista parteciperà alla presentazione illustrando la sua opera.

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Per l’occasione, in via straordinaria, l’attrice Martina Pittarello leggerà alcune parti del libro.

Durante l’incontro sarà donata ai partecipanti la poesia inedita di Luis Vidales Las hojas stampata artigianalmente dai torchi di Giovanni Turria.

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Luis Vidales

Luis Nelson Vidales Jaramillo (Calarcá 1900? 1904? – Bogotá 1990) è stato un poeta, giornalista, critico d’arte, docente e politico colombiano. Esordisce nel 1926 col suo libro più importante e innovativo, Suenan timbres, la cui prima edizione si esaurisce in tre giorni, suscitando reazioni molto accese – a favore e contro – e l’elogio convinto di poeti come Borges e Huidobro. In seguito vive a Parigi e a Genova. Torna in patria nel 1930, e nello stesso anno è tra i fondatori del Partito Comunista colombiano, cui resta legato per tutta la vita. Negli anni successivi continua a lavorare come giornalista e agitatore politico, organizzando un’intensa campagna contro la guerra col Perù, sostenendo e organizzando varie rivolte contadine e pagandone personalmente le conseguenze (viene processato e incarcerato più volte). Lavora poi come Direttore dell’Istituto Nazionale di Statistica e come docente universitario di Storia dell’Arte, e nel 1945 pubblica un suo Trattato di estetica. Costretto all’esilio in Cile nel 1953, torna in Colombia undici anni dopo e riprende la sua attività di giornalista e di statistico, pubblicando anche una Storia della statistica in Colombia (1975). Nel 1978 pubblica le poesie de La Obreriada; nel 1982 pubblica la sua Poesía inédita e gli viene assegnato il Premio Nazionale di poesia; nel 1983 riceve dall’Unione Sovietica il Premio Lenin per la Pace; nel 1985 escono El libro de los fantasmas, una Antología poética e Poemas del abominable hombre del Barrio de Las Nieves. Poco prima della morte, dalla sua casa vengono sottratti vari manoscritti inediti, ora perduti.

Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi è una rassegna di poesia itinerante nella città di Vicenza fino al 16 dicembre 2022. I poeti e le poete ospiti proporranno letture dai loro libri usciti quest’anno, intorno al tema degli ecosistemi in un mondo minacciato e instabile, ovvero del rapporto tra l’umano e il sovrumano (libera traduzione di “more-than-human”, l’intreccio multispecie in cui non siamo più i soli a dettare le regole del rapporto tra natura e cultura).

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L’ultimo appuntamento di dire poesia 2013 si è consumato nel clima informale dell’Officina arte contemporanea, dove molti amici, poeti, traduttori, artisti, curiosi, semplici conoscenti e assoluti sconosciuti sono venuti a chiudere festosamente con noi il ciclo quinquennale di incontri, ad ascoltare Valentina Brusaferro, Martina Pittarello e Gianluigi Igi Meggiorin, a bere uno o due bicchieri (tra cui lo strepitoso Amaro Nonino servito con ghiaccio e arance Navel, omaggio di Antonella Nonino a dire poesia) e a sfogliare il libro-antologia-catalogo Memoria del futuro: dire poesia a Vicenza (2009-2013):

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Memoria del futuro

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Pubblichiamo qualche immagine della serata. Più avanti forniremo informazioni sulla reperibilità del libro, nonché su questo blog così propenso ad assopirsi in modo brusco e incontrollato (narcolessia?).

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Altre immagini nel blog di Teresa Francesca Giffone.

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