COMUNICATO STAMPA
con preghiera di diffusione
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OSTERIA n. 8
poeti all’Osteria del Cane Barbino
Osteria n. 8 (otto come i poeti invitati a leggere) è una rassegna di poesia letta dagli autori che accompagnerà le persone interessate durante tutto l’autunno, da ottobre a dicembre.
Il programma, a cura di Stefano Strazzabosco, prevede la presenza di poeti contemporanei di diversa estrazione e indole, che leggeranno una scelta del loro lavoro a due a due, presentandosi a vicenda.
La sede degli incontri è l’Osteria del Cane Barbino (via Legione Antonini, 20): non uno spazio istituzionale, dunque, ma un luogo di convivenza informale che in queste occasioni si trasformerà in un teatro di ascolto, riflessione e dialogo con gli autori.
L’inizio è previsto per domenica 1 ottobre alle 18, con Luciano Caniato e Paolo Lanaro.
Gli altri tre incontri, anche questi di domenica e alle 18, si svolgeranno nei giorni 22 ottobre (Maurizio Casagrande e Mauro Sambi), 12 novembre (Myra Jara e Isacco Turina) e 3 dicembre (Marco Munaro e Nina Nasilli). Al termine delle letture sarà possibile cenare con gli autori presso l’Osteria.
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Luciano Caniato (Pontecchio Polesine, 1946) ha esordito in poesia nel 1980 con la raccolta E maledetto il frutto; da allora ha pubblicato diversi altri libri l’ultimo dei quali, L’ombra della cosa, sta uscendo in questi giorni per le edizioni del Ponte del Sale di Rovigo. La sua poesia, di un’espressività ironica, magmatica e pastosa, mescola sapientemente l’italiano, il dialetto, il latino. Da molti anni, inoltre, Caniato si occupa di storiografia e dirige la rivista “Storiadentro”. Vive a Conegliano.
Paolo Lanaro (Schio, 1948) ha pubblicato il suo primo libro L’anno del secco nel 1981 ed è quindi pressoché coetaneo di Caniato. Nel corso degli anni, oltre a insegnare nelle scuole superiori, ha approfondito e sviluppato il suo discorso poetico attraverso raccolte che per ben due volte sono arrivate in finale al Premio Viareggio: nel 2011 con le Poesie dalla scala C e nel 2017 con la Rubrica degli inverni. Lanaro ha inoltre pubblicato il romanzo Una tazza di polvere (2014), gli scritti critici di In tondo e in corsivo (2007) e La città delle parole (2015) e le traduzioni di Corrispondenze (2013, con Fernando Bandini e Giorgio Faggin).
Maurizio Casagrande (Padova, 1961) scrive nel dialetto della sua terra e insegna Lettere alle scuole superiori. Finora ha pubblicato tre raccolte poetiche, vincendo il Premio Renato Giorgi con Pa’ vèrghine ave (2015) e il premio Giuseppe Malattia della Vallata con degli inediti. Ha curato i volumi In un gorgo di fedeltà (2006), In classe, con i poeti (2014) e Un altro Veneto. Poeti in dialetto fra Novecento e Duemila (2014). La sua è una poesia ruvida e scarna che non risparmia nessuno, ma che è anche capace di momenti di intensa e dolente tenerezza.
Mauro Sambi, nato a Pola nel 1968 nel seno della comunità italiana autoctona dell’Istria, vive a Padova da molti anni, insegnando Chimica generale e inorganica all’Università. Ha esordito nel 1998 con la silloge Di molte quinte vuote (Premio Città di San Vito al Tagliamento), confluita nel 2009 ne L’alloro di Pound, Poesie 1994-2009. Nel 2015 ha pubblicato Diario d’inverno e nel 2017 Una scoperta del pensiero e altre fedeltà (Ronzani Editore, Vicenza, con prefazione di Bruno Nacci). Alla sua attività letteraria è dedicato un capitolo de Le parole rimaste, Storia della letteratura italiana dell’Istria e del Quarnero nel secondo Novecento a cura di N. Milani e R. Dobran (2010).
Myra Jara è nata a Lima, Perù nel 1987. Vive a Roma. Myra pratica una poesia lontana da scuole, letterature e correnti, ma molto vicina all’esperienza diretta vissuta e narrata senza ipocrisie, con una freschezza che tocca di volta in volta temi famigliari, erotici o sociali, sempre con un taglio molto personale. Dopo aver pubblicato su riviste e partecipato a vari festival letterari, ha esordito in volume nel 2015 con la raccolta La destrucción es blanca. Oltre che alla poesia, si dedica anche alla danza.
Isacco Turina (Villafranca di Verona, 1976) è ricercatore in Sociologia presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato i saggi I nuovi eremiti (2007) e Chiesa e biopolitica (2013). La sua prima silloge, I destini minori, uscita quest’anno per le edizioni del Ponte del Sale, sta suscitando molto interesse sia tra i critici sia tra i lettori, ed è stata annoverata tra i migliori libri di poesia dell’anno in corso.
Nina Nasilli, nata a Rovigo, vive e lavora a Padova, dove si è laureata in Lettere classiche e ha avviato il laboratorio-studio “Atelier Interno 7”. Ha pubblicato diverse raccolte di poesia, la più recente delle quali in dialetto polesano-pavano (Tàşighe!, 2017). Come pittrice, ha esposto in Italia e all’estero e collabora con poeti e scrittori per la realizzazione di volumi e preziose edizioni d’arte. Dirige per Book editore la collana “parolatracciaparola” e la Biblioteca del Vernacolo “foglie e radici”. Ha ottenuto vari premi, tra cui il Città di Arpino 2013 e il Città di Marineo 2016.
Marco Munaro (Castelmassa, 1960) vive a Rovigo, dove insegna. Fondatore e direttore dell’Associazione per la Poesia “Il Ponte del Sale”, che come casa editrice ha pubblicato alcuni tra i migliori libri usciti negli ultimi anni, tanto per la poesia italiana come per quella in traduzione, ha pubblicato tra le altre le raccolte L’urlo (1990), Cinque sassi (1993), Vaso blu con narcisi (2001), Ionio e altri mari (2003), Nel corpo vivo dell’aria (2009), Berenice (2014). Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, finlandese e polacco. Ha a sua volta tradotto Queneau, Rimbaud, Virgilio. Ha curato tutte le poesie di Bino Rebellato, In nessun posto e da per tutto. Poesie 1929-2004 e 20 disegni dell’Autore (2005 e 2016); Il lampo della bocca e altre figurate parole tra poeti italiani del Novecento (con G. M. Tregiardini, 2005); La bella scola. La Comedìa di Dante letta dai poeti e illustrata (2003-2014) e la nuova edizione delle poesie di Gino Piva, Cante d’Ádese e Po e Bi-ba-ri-bò (con L. Caniato, 2016). Nel 2013, la rivista “Atelier” gli ha dedicato un’ampia monografia critica.
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La città di Vicenza, che ospita letture poetiche almeno dagli anni ’80 (con la Casa di Cultura Popolare – SGMS), negli ultimi anni è diventata un riferimento fisso per la poesia contemporanea: ricordiamo le cinque fortunate edizioni di “dire poesia” (2009-2013) e la più recente kermesse di “Poetry Vicenza” (2015-2017).
Il pubblico vicentino ha sempre dimostrato di apprezzare questo tipo di appuntamenti, intervenendo numeroso e partecipe.
Anche per questo alle letture dell’Osteria del Cane Barbino si potrà accedere fino a esaurimento dei posti disponibili .
Per informazioni e prenotazioni: 338.6807177 (Anna Indri Raselli).
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