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Posts Tagged ‘osteria del cane barbino’

Grazie a tutti i poeti che tra ottobre e dicembre sono venuti a leggere all’Osteria del Cane Barbino di Vicenza: Luciano Caniato, Paolo Lanaro, Maurizio Casagrande, Mauro Sambi, Myra Jara, Isacco Turina, Marco Munaro, Nina Nasilli.

Grazie ad Anna Indri Raselli, che ha creduto in questo progetto e ci ha ospitati con gioia; e a Fabio Carta, che l’ha aiutata a dissetarci e a sfamarci.

Grazie ai tanti amici che sono venuti ad ascoltare le parole dei poeti, con rispetto e attenzione.

Grazie a Nicoletta Martelletto del Giornale di Vicenza, che ha trovato lo spazio per pubblicare i nostri comunicati stampa.

Grazie a tutti quelli che non sono potuti venire ma hanno letto queste pagine e si sono emozionati con noi.

Questo blog ora torna a dormire, golem o ghiro. Voi?

*

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vólti lacerti

di Nina Nasilli

 

siamo vólti lacerti

insicuri

anche dell’ombra

nel caso di notte

 

ma le valve ignare

del verso dell’onda

non temono

di farsi anche duna

coi rami franti e i sassi

e i sassi ai rami inserti

 

una distesa di sabbia: una duna

lì, sulla spiaggia incolta

– duna di valve, rami franti

sassi e sassi ai rami inserti

 

non teme Natura

un peso di giudizio

e siamo noi, gli incerti

del cosmo

fatti col sale

pavido d’assente mare

a gravare la sua nobile

indifferenza

della nostra grandiosa inutilità

 

e intanto io non so

e non lo so dire

come trascorrano gli anni

*

 

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Andando a piedi sull’Argine verso il Tartaro

di Marco Munaro

 

1

Luce sfalciata

Nel vento a marzo, a piedi o sdraiato tra i primi fiori

il gregge dolcissimo

parlante nella sua lingua di sguardi

giovani pastori, artemisie, altee

la corrente tagliata dall’autostrada

il bombardamento di TIR in corsa

 

sotto, c’era, da qualche parte, la dolina dell’eros

dei figli della violenza

della golena/glutine

Oltre, il viandante sulla strada bianca respirava

i campi aperti, tra le stazioni di passo

un ondeggiare delle spighe verdi e secche

delle erbe, delle fronde

di canne di foglie che

guardano con occhi rivolti alla luce

che li dimentica e si volta che si volta e li dimentica

luce sfalciata!

 

2

Era un’opera di presa

Il sonno abbracciato dei sambuchi, soffioni

153/ 154/ 155/ 156 Genio civile di ***

cercare i nomi

Camminare, comunque, sospesi

 

3

Sulla linea Ferrara-Padova

Nel golfo,

a una profondità di m 5,50

il fiume si piegava sul fianco

poi sull’altro portandosi via

la purezza del cielo nel buio

qualità di un silenzio

pieno di voci che non si dovevano nominare

finché venivano alla bocca

come qualcosa di non ancora udito, non ancora detto

o detto molto tempo fa a nessuno

*

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La rassegna di poesia contemporanea Osteria n. 8, curata da Stefano Strazzabosco e ospitata da Anna Indri Raselli presso l’Osteria del Cane Barbino di Vicenza (via Legione Antonini, 20), propone il suo ultimo incontro domenica 3 Dicembre alle 18.00 con la lettura di Marco Munaro e di Nina Nasilli.

*

Marco Munaro è nato a Castelmassa nel 1960, vive a Rovigo, dove insegna. Si è laureato a Bologna in lettere moderne nel 1984. Nel 2003 ha fondato “Il Ponte del Sale – Associazione per la Poesia”, che è anche casa editrice. Ha pubblicato le raccolte poetiche: L’urlo (1990), Cinque sassi(1993), Il Rosario del Lido (in 5 Poeti del premio “Laura Nobile” Siena 1993, 1995), Il portico sonoro (1998), Vaso blu con narcisi (2001), Ionio e altri mari (2003), Nel corpo vivo dell’aria (2009), Berenice (2014), L’arciere piumato (2015). Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, finlandese e polacco. Ha tradotto: Raymond Queneau, in Poeti surrealisti (a cura di P. Di Palmo, 2004), Rimbaud (Da Rimbaud a Rimbaud, 2004) e Virgilio, Il canto d’api. Georgiche Libro quarto (con G. M. Tregiardini, 2012). Ha curato tutte le poesie di Bino Rebellato, In nessun posto e da per tutto. Poesie 1929-2004 e 20 disegni dell’Autore (2005; seconda edizione riveduta, corretta e commentata: 2016);  Il lampo della bocca e altre figurate parole tra poeti italiani del Novecento (con G. M. Tregiardini, 2005);  La bella scolaLa Comedìa di Dante letta dai poeti e illustrata (2003-2014) e la nuova edizione delle poesie di Gino Piva, Cante d’Ádese e Po e Bi-ba-ri-bò (con L. Caniato, 2016). La rivista “Atelier”, nel n. 69 del 2013, gli ha dedicato un’ampia monografia critica.

Marco Munaro con Gianfranco Maretti Tregiardini

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Poetessa, pittrice, Nina Nasilli è nata a Rovigo; vive e lavora a Padova, dove si è laureata in Lettere classiche e ha avviato il laboratorio-studio “Atelier Interno 7”. È stato per lei determinante l’incontro intellettuale con Ottiero Ottieri, una delle figure letterarie piú significative del Novecento. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il Premio ciceroniano “Città di Arpino” (2013).

Ha tenuto importanti mostre in Italia e all’estero (dalla grande personale “2N.Est” alla Galleria Civica “Cavour” di Padova nel 2014, fino alla mostra “Vólti lacerti” nel 2017 a Lugano), e collabora con poeti e scrittori per la realizzazione di volumi e preziose edizioni d’arte. Dirige per Book Editore la Collana d’arte “parolatracciaparola” e la Biblioteca del Vernacolo “foglie e radici”.

Ha al suo attivo diverse pubblicazioni: dalle raffinate edizioni del “Pulcinoelefante” ai libri artistici So che sei bella, anima mia! (Il Prato, 2008) e Uovo nudo (Book Editore, 2013), alla cartella d’arte Il cielo oggi non sta in piedi (Book Editore & Stamperia Barbato Venezia, 2014), ai libri di poesia Imperfezioni moleste. E oltre (Il Prato, 2008); TRA.DIS.CO trame di disprezzo coerente e licantropo (Book Editore, 2010), Oasi criptate (con M. Gadez e P. Garofalo, Il Foglio Letterario, 2012), Parabola d’amore (racconto in versi per il teatro, Book Editore, 2012), al buio dei nodi anfratti (Book Editore, 2016, Premio Internazionale di Poesia “Città di Marineo 2016”). Del 2017 è il suo primo libro in dialetto veneto, polesano-pavano, sighe! (Book Editore).

Foto di Renzo Carnio

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Presso il Cane Barbino i due autori, che si presenteranno l’un l’altro, leggeranno una selezione delle loro poesie a partire dalle ore 18.00.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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fotoIndri

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fotoIndri

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La rassegna di poesia contemporanea Osteria n. 8, curata da Stefano Strazzabosco e ospitata da Anna Indri Raselli presso l’Osteria del Cane Barbino di Vicenza (via Legione Antonini, 20), prosegue domenica 12 Novembre alle 18.00 con la lettura di Myra Jara e Isacco Turina.

Myra Jara scrive in spagnolo, la sua lingua madre. La sua poesia è immediata, quasi preletteraria: parte dell’esperienza diretta per mettere il lettore davanti a sensazioni non filtrate, ma rese sulla pagina con uno sguardo ingenuo, di origine infantile. Questo sguardo zero, peraltro non privo di visionarietà, si posa però su persone, fatti, situazioni che appartengono all’esperienza degli adulti: in primo luogo sul sesso, ma anche sulla variopinta umanità che affolla i treni, le stazioni, gli alberghi, i bar, i luoghi dello scambio sociale e commerciale. Nelle sue poesie convergono poi anche le esperienze legate ai rapporti famigliari, alle persone care – fra tutti, il compagno Carlo Bordini, poeta romano che da anni è anche il suo traduttore -, oppure al suo Perù natale, dove di quando in quando ritorna.

Isacco Turina, nato negli anni ’70, è un poeta attento alle minime sfumature della parola e del verso, erede di una tradizione di poesia “alta” e consapevole, acuto lettore del presente con l’occhio di chi conosce anche il passato e ne rivela le tracce che affiorano ovunque. La sua poesia riesce a stare in equilibrio sul sottilissimo filo che collega ciò che è possibile dire all’indicibile, utilizzando anche le risorse metriche e il patrimonio della tradizione letteraria in modo sapiente ed efficace, quasi fossero aste a bilanciarne il cammino sul vuoto.

Entrambi i poeti, fino a oggi, hanno pubblicato solamente un libro.

Presso il Cane Barbino i due autori leggeranno una selezione delle loro poesie a partire dalle ore 18.00.

L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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Myra Jara è nata a Lima, Perù, nel 1987. Ha studiato a Lima, in Germania e in Italia. Vive a Roma. Come poetessa è stata invitata a vari festival e letture sia in Italia sia all’estero: per esempio al prestigioso Incontro di Medellín, in Colombia (2015). Myra pratica una poesia lontana da scuole, letterature e correnti, ma molto vicina all’esperienza diretta vissuta e narrata senza ipocrisie, con una freschezza che tocca di volta in volta temi famigliari, erotici o sociali, sempre con un taglio molto personale. Dopo aver pubblicato su riviste cartacee e digitali, ha esordito in volume nel 2015 con la raccolta La destrucción es blanca. Oltre che alla poesia, si è dedicata anche alla danza.

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Isacco Turina (Villafranca di Verona, 1976) è ricercatore in Sociologia presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato i saggi I nuovi eremiti (2007) e Chiesa e biopolitica (2013). La sua prima silloge, I destini minori, uscita quest’anno per le edizioni del Ponte del Sale, sta suscitando molto interesse sia tra i critici sia tra i lettori, ed è stata annoverata tra i migliori libri di poesia dell’anno in corso.

 

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Un bellissimo viaggio: dalla Bassa padovana al mare blu di Pola, dall’ocra intenso di Cartura all’elegante rosso istriano. E viceversa in splendidi, nitidi versi.

Grazie a chi ha sfidato la pioggia per ascoltare Maurizio Casagrande e Mauro Sambi; grazie all’ostessa Anna che ci ha accolti con amore; grazie ai poeti, che ci scaldano il cuore.

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22-10

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Oggi, domenica 22 Ottobre, ore 18.00, Osteria del Cane Barbino

(via Legione Antonini, 20 – 36100 Vicenza):

 

Maurizio Casagrande e Mauro Sambi

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Informazioni e prenotazioni al n. 338.6807177 (Anna Indri Raselli).

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Mauro Sambi

D’altra parte

 

per I.

 

A lungo, forse troppo a lungo sono

stato chiuso in una lingua tra due

mondi, costringendone un’altra a un suono

soffocato, sconoscendo le sue

 

sante ragioni, forse perché un cuore

solo è uno spazio troppo esiguo per

perimetrare l’enorme interiore

duplicità che ne viene – e saper

 

restare in equilibrio, nonostante

tutto… Ora, sul tardi, rassegnato

ormai al naufragio di quella variante

gemina di me, la morte ha trovato

 

la chiave della mia metà assopita

nel nulla risvegliandone la vita.

 

 

(da Una scoperta del pensiero e altre fedeltà, Ronzani Editore, Vicenza, 2017)

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Maurizio Casagrande

Vurìa

 

Vurìa anca mi

xoeare alto lisiero

so ‘a ponta de ‘na puisìa de pinsiero

nte on tenpo pì beo

de coeo ca gavemo

aea facia de tute

chee robe ca jen su

on peo drite e on peo storte

in facia anca dea morte

ca ne ciava i afeti

pi cari

cofà el formigaro ca ruspa

parsora on gnaro

de tèrmiti

 

vurìa on canto

pì fin cofà coeo

de Jijo Capèo

ca xe partìo sol pì beo

pa’ nissiogo

 

Vorrei anch’io librarmi in alto leggero / sulle ali di una poesia di pensiero / in orizzonti più larghi / delle strettezze in cui siamo / alla faccia di tutte / quelle cose che ci riescono / un po’ dritte e un po’ storte / alla faccia anche della morte / che ci sottrae gli affetti / più cari / come il formichiere che raspa / sopra un termitaio // vorrei un canto / più raffinato quanto quello / di Pierluigi Cappello / che è partito sul più bello / diretto in nessun luogo

 

11 10 2017

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