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La poupa

Ecco una poesia di Loredana Bogliun, in istroromanzo, tratta da La peicia (Arcipelago Itaca, 2023):

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La poupa

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Oun vistitein de merlo
sti oci selesti, po∫ada cumo pena reivada

la me poupa me guanta
par quil sulo rispeir ch’a cugnussi stagno

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ouna drissa de louganighe cumo ∫ornade

inguantade d’al distein de sti oci boni.

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Ingroumerein ∫alo al furmentòn a grain

par la me peicia brava.
∫ì favela quista ch’a nasso
seita in tala pansa de la maro,

ouna fadeiga ch’a crisso drento in tala louss cha reiva d’al scour

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∫alo al culur de l’oro

∫alo de furmentòn

e de poulenta calda

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i passarè cumo piouma in tai fondai de maraveie

e sta me poupa scumpareida la se farò de∫egno.

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La bambola

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Un vestitino di merletti
questi occhi celesti, appoggiata come appena arrivata

la mia bambola mi prende
per quel solo respiro che riconosco vero

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una treccia di luganighe come giorni

fermati dal destino di questi occhi buoni.

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Raccoglieremo giallo il granoturco a chicchi

per la mia piccola brava.
Parola questa che nasce
zitta nella pancia della madre,

una fatica che cresce dentro nella luce che arriva dal buio

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giallo il colore dell’oro

giallo di granoturco

e di polenta calda

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passerò come piuma nei fondali delle meraviglie

e questa mia bambola scomparsa si farà dipinto.

Loredana Bogliun

Mercoledì 20 marzo alle 18.30, in occasione della Giornata mondiale della poesia, Porto Burci ospita una lettura della poeta dignanese Loredana Bogliun, in dialogo con Stefano Strazzabosco.

I testi, letti nell’originale idioma istroromanzo (o istrioto) e in traduzione italiana, sono tratti dalle sue raccolte più recenti Par Creisto inseina imbroio (Book, 2021) e La peicia (Arcipelago itaca, 2023).

L’ingresso è libero.

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Loredana Bogliun è nata a Pola (Croazia) nel 1955 da famiglia italiana di Dignano d’Istria. Scrive poesie in dignanese, antico idioma istroromanzo di Dignano d’Istria.

Ha insegnato psicologia e sociologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Pola, Fiume e Trieste. Precedentemente, è stata psicologa presso la Scuola elementare italiana di Buie e Preside presso la Scuola media superiore italiana di Buie, nonché ricercatrice presso l’Istituto di sociologia di Lubiana. Ha ricoperto per due mandati la funzione di Vicepresidente della Giunta regionale istriana. Si è occupata di studi etnici e ha pubblicato diversi saggi scientifici.

Le sue poesie, apprezzate da Franco Loi, Andrea Zanzotto e Fulvio Tomizza, tra gli altri, sono state tradotte in diverse lingue e compaiono in varie antologie e riviste letterarie.

Siamo stati in tanti a ricordare Fernando Bandini attraverso la lettura delle sue poesie.

La Bottega Faustino, che ci ha ospitati come meglio ha potuto, è risuonata dei versi del nostro grande poeta scomparso dieci anni fa, scelti in modo libero da ciascun lettore ed estratti da varie delle sue raccolte.

Durante il pomeriggio è stato anche distribuito gratuitamente l’inedito messo a disposizione da Nicola D’Angelo e stampato dai torchi a caratteri mobili del maestro Giovanni Turria:

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Grazie a tutti gli amici che sono intervenuti per ricordare Fernando, e a quelli che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto.

Ecco qualche foto delle letture:

Per Fernando Bandini

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Fernando Bandini è nato nel 1931 a Vicenza, dove è scomparso il 25 dicembre del 2013. La prima raccolta poetica, Pianeta dell’infanzia, appare nel 1958 all’interno del secondo volume dei Nuovi poeti curato da Ugo Fasolo e patrocinata da Neri Pozza. Nel 1962 sempre Neri Pozza lo fa esordire con una raccolta autonoma, In modo lampante. Le raccolte successive: Per partito preso (Neri Pozza, 1965), Memoria del futuro (Mondadori, 1969), La mantide e la città (Mondadori, 1979), Il ritorno della cometa (Garzanti, 1985), Santi di dicembre (Garzanti, 1994), Meridiano di Greenwich (Garzanti, 1998), Dietro i cancelli e altrove (Garzanti, 2007), Quattordici poesie (L’Obliquo, 2010). L’opera poetica è oggi raccolta in Tutte le poesie (a cura di Rodolfo Zucco, introduzione di Gian Luigi Beccaria, saggio biografico di Lorenzo Renzi, Mondadori, 2018). Ha ottenuto il Premio Lerici Pea alla carriera, il Librex Montale e il Viareggio alla carriera, accanto ai premi per la poesia latina nell’ambito della quale è stato il più importante poeta italiano in latino del secondo Novecento, come Pascoli per l’Ottocento. La sua terza lingua poetica, sempre considerata alla pari, è il dialetto. Ha tradotto, oltre che dal latino e dal greco e dal Vangelo, una scelta di Fleurs du mal di Baudelaire (1994), Le bateau ivre di Rimbaud (2007) e le poesie del trovatore provenzale Arnaut Daniel. Critico letterario e storico della letteratura, è stato docente di metrica e stilistica all’università di Padova, nonché presidente dell’Accademia Olimpica di Vicenza.

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I lettori, a oggi: Andrea Afribo, Mariasole Ariot, Armando Bertollo, Bruno Biasiolo, Stefania Bortoli, Maurizio Casagrande, Alessandra Conte, Mirko Cremasco, Nicola D’Angelo, Delia Fracaro, Giuseppe Franceschetto, Marco Ghiotto, Giovanna Grossato, Stefano Guglielmin, Elena Imbrunito, Michela Imbrunito, Francesca Lazzari, Stefano Mano, Martina Marangon, Rossella Pretto, Sebastiana Savoca, Stefano Strazzabosco, Giovanni Turra Zan, Giovanni Turria, Zelda Zanobini.

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Per l’occasione i torchi a caratteri mobili di Giovanni Turria stamperanno un inedito di Bandini, grazie alla cortesia di Nicola D’Angelo.

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Altri aggiornamenti più avanti… chiunque voglia aggiungersi è benvenuto.

Lunatici

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Il Giornale di Vicenza, martedì 12 dicembre 2023 (grazie, Milena Nebbia).

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Oggi, ore 18.00, Incipit (via Ponti di Debba, 5 – Vicenza)

Ingresso libero con maglioni e giacche calde.

Zanzotto sulla luna

…c’è stato? non c’è stato…? per saperne di più:

Notte di luna nuova, possiamo parlarne indisturbati.

Ingresso libero, ma ben coperti perché dentro fa freddino.

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Graziella da Gioz: https://www.dagioz.com/

Incipit: https://www.facebook.com/incipit.arte/

Il Ponte del Sale: https://ilpontedelsale.com/

Prenotazioni

Il posto in sala Lampertico per la proiezione del docu-film Tracce di Rocco di Marina Resta (Italia, 2023, 16’), prevista per mercoledì 6 dicembre alle 20.30 presso il cinema Odeon di Vicenza, è prenotabile scrivendo a workingtitlefilmfestival@gmail.com.

Chi si sarà prenotato e si presenterà all’ingresso almeno 10 minuti prima dell’evento avrà la priorità nell’accesso alla sala.

Ricordiamo che i posti disponibili sono 49 e che la proiezione e le letture di Martina Pittarello e di Stefano Strazzabosco dalle poesie di Rocco Scotellaro sono a ingresso gratuito.

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Tracce di Rocco

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Tante persone alla proiezione di Le mie poesie non cambieranno il mondo, il docu-film di Annalena Benini e Francesco Piccolo dedicato a Patrizia Cavalli: tante che la saletta Lampertico del cinema Odeon (49 posti) non ha potuto contenerle tutte, con nostro grande rammarico. Pare, però, che presto ci sarà almeno un’altra proiezione… nel caso ne daremo conto, e chiariremo anche in che modo sarà possibile prenotare il proprio posto per la proiezione del film su Rocco Scotellaro.

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Il secondo appuntamento della micro-rassegna vedere poesia, in collaborazione con la Casa di Cultura Popolare, il Working Title Film Festival e il Cinema Odeon di Vicenza, è mercoledì 6 dicembre alle 20.30, nel centenario della nascita del poeta Rocco Scotellaro. Per celebrare questo anniversario, Marina Resta presenta il suo docu-film Tracce di rocco (Italia, 2023, 16’), mentre Martina Pittarello e Stefano Strazzabosco leggono una scelta di poesie del grande autore lucano, scomparso a trent’anni nel 1953. 

L’ingresso è libero.

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Sul docu-film: sviluppato nell’ambito del Premio Zavattini 2018/2019 e prodotto da Marina Resta per Working Title Film Festival, in collaborazione con Fondazione Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Istituto Luce, Tracce di Rocco è un cortometraggio della durata di 16 minuti che accosta materiali audiovisivi eterogenei – d’archivio e girati ad hoc con stile osservativo – generando cortocircuiti tra passato e presente. Un viaggio attraverso la Basilicata del passato e del presente, alla ricerca delle tracce iconografiche e metaforiche di Rocco Scotellaro.
Per saperne di più: https://www.workingtitlefilmfestival.it/2023/04/19/100-anni-di-scotellaro-il-film-tracce-di-rocco-di-marina-resta-in-anteprima-a-matera/.

Rocco Scotellaro

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Primavera (1941)

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Stanotte il cielo è un mandorlo fiorito

e nella valle il cuculo già freme.

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La mia bella Patria (1949)

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Io sono un filo d’erba

un filo d’erba che trema.

E la mia Patria è dove l’erba trema.

Un alito può trapiantare

il mio seme lontano.

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Lucania (1940)

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M’accompagna lo zirlio dei grilli

e il suono del campano al collo

d’un’inquieta capretta.

Il vento mi fascia

di sottilissimi nastri d’argento

e là, nell’ombra delle nubi sperduto

giace in frantumi un paesetto lucano.

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Rocco Scotellaro (Tricarico 1923 – Portici 1953) fu uno dei maggiori poeti e intellettuali lucani, impegnato nel vivo delle problematiche del secondo dopoguerra. Animato da una forte carica morale e ideale, profusa nella sua produzione letteraria e nell’impegno politico, ha assunto il valore emblematico delle lotte per il riscatto del popolo meridionale, e specialmente dei contadini. Di umile origine, socialista, fu sindaco di Tricarico dal 1946 al 1950, quando fu arrestato sotto l’infondata accusa di irregolarità amministrative; in seguito, grazie all’intervento di Carlo Levi, ottenne un impiego presso l’Istituto agrario di Portici. Trasse dalla sensibilità ai problemi sociali della sua terra motivi per alcune opere pubblicate postume: l’inchiesta Contadini del Sud (1954), il romanzo autobiografico incompiuto L’uva puttanella (1955), il volume di racconti Uno si distrae al bivio (1974) e una serie di poesie (È fatto giorno, 1954; Margherite e rosolacci, 1978) nelle quali, muovendo dai modi elegiaci dell’ermetismo, tende a un tono epico-popolaresco, con esiti pieni di dissonanze, ma d’indubbia genuinità lirica. Nel 2019 la sua intera produzione letteraria è stata raccolta nel volume Tutte le opere.

vedere poesia

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Qualcuno mi ha detto

che certo le mie poesie

non cambieranno il mondo.

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Io rispondo che certo sì

le mie poesie

non cambieranno il mondo.

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(Patrizia Cavalli, Le mie poesie non cambieranno il mondo, Einaudi, Torino 1974)

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La micro-rassegna vedere poesia propone due appuntamenti in cui cinema e poesia si incontrano, felicemente.

Il primo è martedì 21 novembre 2023 alle 20.30: nella Saletta Lampertico del cinema Odeon di Vicenza si proietta il film Le mie poesie non cambieranno il mondo, di Annalena Benini e Francesco Piccolo (Italia, 2023, 77′ – https://www.fandango.it/film/le-mie-poesie-non-cambieranno-il-mondo/).

Il documentario è una sorta di ritratto in pantofole di Patrizia Cavalli, la poetessa scomparsa nel giugno dell’anno scorso dopo una lunga malattia.

Il titolo riprende quello della sua prima raccolta, pubblicata nel 1974 grazie all’interessamento di Elsa Morante.

Ingresso con biglietto, fino all’esaurimento dei posti disponibili.

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Il secondo appuntamento è mercoledì 6 dicembre alle 20.30, per i 100 anni dalla nascita del poeta Rocco Scotellaro. Per celebrare questo anniversario, Marina Resta presenta il suo docu-film Tracce di rocco (Italia, 2023, 16’ – https://www.workingtitlefilmfestival.it/2023/04/19/100-anni-di-scotellaro-il-film-tracce-di-rocco-di-marina-resta-in-anteprima-a-matera/), mentre Martina Pittarello e Stefano Strazzabosco leggono una scelta di poesie del grande autore lucano, scomparso a trent’anni nel 1953. 

L’ingresso per questo secondo incontro è libero.